INFLUENZA. Parte all' inizio di novembre la campagna vaccinale in Veneto.

Come ogni anno, con l’inizio della stagione influenzale, all’inizio di novembre, la Regione del Veneto ha predisposto l’avvio di una campagna vaccinale antinfluenzale in linea con le indicazioni del Ministero della Salute. Per consentire ai cittadini della regione di poter usufruire del servizio sono già state acquistate e predisposte 800 mila dosi di vaccino. L’influenza rappresenta un serio problema di Sanità Pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi e delle complicanze della malattia. I casi severi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio, quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne in gravidanza. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate.

Di seguito vengono riportati i dati su ricoveri, casi gravi e decessi riscontrati in regione dalla stagione 2009-2010.

*tassi calcolati su 100.000 residenti

La campagna di vaccinazione anti-influenzale viene realizzata in collaborazione tra i Medici di Medicina Generale e i Servizi Igiene Sanità Pubblica (SISP) delle ULSS venete. Nel corso degli anni c’è stato un significativo aumento del coinvolgimento dei Medici di famiglia, che si trovano in una posizione privilegiata per conoscere i bisogni di salute dei propri assistiti ed offrire attivamente la vaccinazione alle categorie a rischio. Anche i Pediatri di libera scelta collaborano con i Servizi di Sanità Pubblica nel consigliare la vaccinazione ai bambini che presentano condizioni di rischio. Secondo le indicazioni ministeriali, l’obiettivo è quello di vaccinare almeno il 75% delle persone che, per età o per la presenza di patologie di base, sono esposte a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza. La passata stagione 2015-2016, ha visto oltre 720.000 veneti vaccinarsi per l’influenza (pari al 14,6% della popolazione) ed in particolare oltre 576.000 anziani (l’80% dei vaccinati) e oltre 95.000 soggetti portatori di patologie predisponenti a complicanze. Tali cifre hanno comportato una copertura, anche se sopra la media nazionale (49,9%), ancora distante dall'obbiettivo indicato dal ministero con una percentuale del 54% negli ultrasessantacinquenni vaccinati.

Le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente sono:
1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
· Malattie respiratorie croniche (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva – BPCO)
· Malattie cardio-circolatorie, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
· Diabete mellito, obesità
· Insufficienza renale/surrenale cronica
· Malattie del sangue
· Tumori
· Malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
· Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
· Patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
· Patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
· Malattie del fegato croniche
3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico
4. Donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
6. Medici e personale sanitario di assistenza
7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani


La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata a tutti gli operatori sanitari, in particolare a quelli che prestano assistenza a pazienti con
maggior rischio di complicanze e nei reparti a più elevato rischio di acquisizione e trasmissione dell’infezione, quali Pronto soccorso, terapie intensive, oncologie, ematologie, cardiologie, chirurgie, residenze sanitarie assistenziali.
Le persone non appartenenti a categorie a rischio che decidano di vaccinarsi contro l’influenza stagionale, per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.) possono rivolgersi al proprio distretto sanitario di appartenenza per ricevere il vaccino ad un prezzo agevolato. Il vaccino antinfluenzale è infatti indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni.


Attualmente in Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali trivalenti che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B, e un vaccino quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
Il vaccino per la stagione 2016/2017 contiene due nuove varianti antigeniche rispetto a quello della stagione precedente: in particolare la variante antigenica di sottotipo H3N2 (A/Hong Kong/4801/2014), che sostituisce il ceppo A/Switzerland/9715293/2013 ed una variante di tipo B (B/Brisbane/60/2008), appartenente al lineaggio B/Victoria/2/87, in sostituzione del precedente ceppo vaccinale, B/Phuket/3073/2013, appartenente al lineaggio B/Yamagata/16/88. Questo fattore, assieme al largo anticipo con il quale quest’anno, già a fine agosto, è stato isolato il virus prefigura una più ampia diffusione tra le persone non vaccinate. Pertanto la Regione del Veneto invita a vaccinarsi per tempo, soprattutto se appartenenti alle categorie a rischio, in modo da ridurre il rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte oltre che ridurre i costi sociali connessi.

Non bisogna dimenticare l’importanza delle norme igieniche per la prevenzione della trasmissione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi: lavarsi spesso le mani è un gesto semplice ed economico, ma costituisce una delle pratiche più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni, anche negli ospedali (in assenza di acqua l’uso di gel alcolici). Altre pratiche raccomandate sono: coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce; restare in isolamento a casa nella fase iniziale delle malattie respiratorie, specie febbrili; usare le mascherine in caso di sintomi influenzali, quando ci si trova in ambienti sanitari (ospedali).