Nessuna relazione tra mercurio contenuto in alcuni vaccini e patologie neurologiche
L'ipotesi
L’ipotesi che l’etilmercurio, metabolita del thimerosal, un conservante utilizzato nelle preparazioni vaccinali, possa essere dannoso per il sistema nervoso del bambino, è stata derivata da alcuni studi sull’associazione tra possibili lievi difetti dello sviluppo neuropsicologico nei bambini rilevati mediante specifici test di intelligenza e livelli di metilmercurio assunto dalle loro madri per una dieta ricca di pesce di grossa taglia in gravidanza 1-2. Anche se un ulteriore studio sullo stesso argomento eseguito nelle isole Seychelles non ha confermato tale associazione 3-4, e nonostante il metilmercurio sia un composto diverso dall’etilmercurio, una serie di studi sono stati condotti negli anni sull’effetto delle vaccinazioni sullo sviluppo neuropsicologico del bambino. Tra le associazioni riportate sono stati segnalati autismo, ADHD e ritardi mentali e di linguaggio 5-9.
Elementi scientifici che smentiscono una relazione causale tra mercurio contenuto in alcuni vaccini e difetti dello sviluppo neuropsicologico del bambino
Il mercurio è un elemento diffuso sulla terra, contenuto in acqua, terreno, piante e animali. Il metilmercurio, composto organico del mercurio e neurotossico in quantità elevate, viene assunto dall’uomo soprattutto tramite gli alimenti di origine marina. I livelli di assunzione ritenuti sicuri sono regolamentati. L’etilmercurio derivato dal thimerosal contenuto nei vaccini è un composto differente dal metilmercurio, assunto per via differente (parenterale), a dosaggio inferiore rispetto all’assunzione indicata negli studi sul metilmercurio, in maniera intermittente e non costante come in questi studi. Diversi studi indicano che l’etilmercurio è eliminato più rapidamente dall’organismo umano e animale, ed è meno neurotossico 10-12. In attesa di dati definitivi sulle differenze nel loro metabolismo e nella loro tossicità, per la valutazione dei rischi i due composti sono stati comunque considerati come equivalenti, e i livelli di sicurezza per l’esposizione all’etilmercurio sono stati derivati da quelli del metilmercurio.
I primi studi sull’argomento hanno avuto una vasta risonanza nel mondo scientifico, conducendo i principali organismi coinvolti nella tutela della salute a revisionare i dati disponibili sulla sicurezza dei vaccini somministrati in età pediatrica e sui possibili eventi avversi neurologici ed effetti sullo sviluppo neuropsicologico.
Nel 1999 l’FDA ha condotto una revisione dei dati disponibili da cui è emersa la mancanza di evidenze di danni correlati alle quantità di thimerosal contenute nei vaccini pediatrici, ad eccezione di reazioni locali di ipersensibilità 13. Nonostante la dose cumulativa di esposizione al mercurio dei vaccini, considerando il calendario delle vaccinazioni raccomandate, fosse nei limiti delle linee guida di esposizione al metilmercurio, l’FDA concluse che esisteva però la possibilità che, in base al tipo di formulazione dei vaccini utilizzati e al peso del lattante, alcuni lattanti potessero essere esposti nei primi 6 mesi di vita a livelli cumulativi di mercurio superiori ai limiti di sicurezza indicati per il metilmercurio. Nel 2001 l’Immunization Safety Review Committee (IOM’s), revisionando i dati disponibili, ha inoltre concluso che non ci fossero evidenze sufficienti per confermare o escludere che il thimerosal potesse causare autismo, ADHD e ritardi di linguaggio 14. Pertanto, tra la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni duemila, per motivi precauzionali, i principali organismi impegnati nella tutela della salute (OMS, EMEA e FDA), hanno raccomandato ai produttori di vaccini di rimuovere o ridurre in tracce il thimerosal nelle preparazioni vaccinali destinate ai bambini fino ai 6 anni di età, fatta eccezione per i vaccini antinfluenzali 15-17. Da allora sono stati eseguiti numerosi studi sull’argomento.
Inizialmente, è stato ipotizzato che i bambini potessero avere difficoltà nell’eliminazione del mercurio. Studi presso l’Università di Rochester e il National Naval Medical Center di Bethesda hanno esaminato i livelli di mercurio contenuti in diversi campioni prelevati da lattanti e neonati, anche prematuri e di basso peso alla nascita, immunizzati con vaccini contenenti thimerosal 18-20. I livelli ematici di mercurio non superavano i livelli di sicurezza indicati dalle linee guida per il metilmercurio. Questi studi hanno confermato che è probabile che ci siano differenze nella distribuzione, nel metabolismo e nell’escrezione tra etilmercurio e metilmercurio.
Nel 2003 i risultati di diversi studi condotti in Danimarca e Svezia, dove i tassi di autismo hanno continuato ad aumentare nonostante il thimerosal sia stato rimosso dai vaccini già nel 1992, non hanno dimostrato l’associazione tra vaccini contenenti thimerosal e autismo indicata in precedenza 21-23. La mancanza di tale associazione è stata documentata anche da uno studio retrospettivo del CDC pubblicato nel 2003 e da uno studio condotto nel Regno Unito pubblicato nel 2004 24-25. Inoltre, nel 2004, una revisione degli studi su questo argomento, ha individuato numerosi potenziali bias non controllati negli studi che indicavano un’associazione thimerosal-autismo 26. Nello stesso anno, dopo aver riesaminato più di 200 studi scientifici che si sono occupati di studiare la relazione tra vaccini contenenti thimerosal e autismo, includendo le nuove evidenze scientifiche, l’IOM ha concluso che gli studi hanno fornito una prova sufficiente che non esista un’associazione tra vaccini contenenti thimerosal e autismo 27.
Anche l’associazione del thimerosal con disturbi dello sviluppo neuropsicologico diversi dall’autismo è stata valutata da numerosi studi. Lo studio retrospettivo del CDC pubblicato nel 2003, esaminando un numeroso database di bambini americani, ha fornito risultati non conclusivi, rilevando solo lievi associazioni con tic e ritardi di linguaggio 24. L’associazione con i tic è stata confermata dallo studio condotto nel Regno Unito 25, mentre un altro studio inglese riportava una riduzione dei tic in rapporto all’esposizione al thimerosal 28.
Per quanto riguarda l'associazione tra vaccini che contengono thimerosal e insorgenza di deficit dell'attenzione-iperattività (ADHD), gli studi inglesi riportavano addirittura un effetto protettivo 25-28.
Nel 2002 il CDC ha stanziato i fondi per due studi, uno americano e uno italiano, per valutare mediante specifici test neuropsicologici bambini di 7-12 anni di età esposti al thimerosal durante l’infanzia. Tali studi non hanno dimostrato associazioni coerenti tra esposizione a etilmercurio e misure di outcome di sviluppo neuropsicologico. I risultati dello studio di Thompson condotto negli USA sull’associazione tra l’esposizione precoce (prenatale e nei primi 7 mesi di vita) al thimerosal e problemi neuropsicologici nei bambini tra i 7 e 10 anni, sono stati pubblicati nel 2007 e hanno rilevato solo associazioni con lo sviluppo del linguaggio nelle femmine e con i tic nei maschi, anche se in numero non maggiore a quanto atteso in base alla sola casualità 29. I risultati del secondo studio effettuato in Italia su una coorte di bambini che avevano partecipato a un precedente clinical trial con gruppi a confronto randomizzati a diverse dosi di etilmercurio sono stati pubblicati nel 2009 e confermano che l’immunizzazione nei primi anni di vita con vaccini contenenti thimerosal non riduce la performance neuropsicologica in età pediatrica, a eccezione di alcuni test molto specifici di linguaggio e motori nelle femmine 30.
Nel 2009 il National Vaccine Advisory Committee ha indicato la necessità di ulteriori studi per approfondire l’associazione con tic e disturbi del linguaggio.
Due ulteriori studi del 2010, eseguiti sullo stesso database dello studio di Thompson del 2007, hanno confermato che la vaccinazione nei tempi indicati dal calendario vaccinale non ha effetti avversi sull’outcome neuropsicologico nei bambini tra i 7 e i 10 anni di età e che l’esposizione precoce al thimerosal nell’infanzia non influisce sull’outcome neuropsicologico dei bambini tra i 7 e i 10 anni di età, a eccezione di un’associazione con i tic nei maschi, che va interpretata con cautela in considerazione delle difficoltà di misurazione dei tic e della mancanza di una plausibile relazione causale 31-32. Nel 2010 sono stati pubblicati anche uno studio caso-controllo che non ha rilevato alcuna associazione tra esposizione prenatale e nei primi mesi di vita a vaccini e immunoglobuline contenenti thimerosal e aumentato rischio di disordini dello spettro autistico 33, e una revisione sulla letteratura riguardante lo stesso argomento fino al 2008, che ha sottolineato la mancanza di evidenze di un’associazione tra thimerosal e autismo 34. Nel 2012 è stato pubblicato un ulteriore studio che, se anche indicava un effetto dell’esposizione neonatale al thimerosal dei vaccini su alcuni indici di sviluppo psicomotorio all’età di 12 e 24 mesi, non rilevava nessun effetto significativo di tale esposizione all’età di 36 mesi 35.
Attualmente, ai dosaggi di thimerosal utilizzati nei vaccini, l’unico evento avverso identificato sono reazioni allergiche di ipersensibilità ritardata locale, inclusi arrossamento e gonfiore nel sito di inoculo 36-38. Queste reazioni sono di solito lievi e durano solo alcuni giorni. Non è però possibile definire se tali reazioni siano causate dal thimerosal piuttosto che da altri componenti del vaccino. Uno studio condotto sugli eventi avversi in seguito a somministrazione di vaccino antinfluenzale contenente e non contenente thimerosal, non ha riportato differenze nell’incidenza di febbre, rash, orticaria o reazioni locali nel sito di inoculo 39.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, alla luce delle evidenze disponibili, ha concluso recentemente (2012) che non è necessario condurre ulteriori studi sull’argomento e che le evidenze disponibili sono sufficienti a supportare la sicurezza del thimerosal contenuto nei vaccini 40. Anche l’AAP, supportato da molti esperti, ha ribadito l’assenza di evidenze su possibili rischi per la salute derivanti dal thimerosal contenuto nei vaccini e l’importanza di mantenere l’utilizzo di tale conservante per non compromettere i programmi vaccinali intrapresi su larga scala nei paesi in via di sviluppo dove sono ancora ampiamente utilizzati vaccini multidose che necessitano di un conservante per evitare il rischio di contaminazione 41-44. Secondo alcuni autori rimane da chiarire la possibile tossicità legata alla dose cumulativa dell’etilmercurio dei vaccini con il metilmercurio assunto con l’alimentazione di alcune popolazioni con alimentazione prevalentemente a base di pesce 45-46.
Conclusioni
Le evidenze scientifiche disponibili supportano la sicurezza del thimerosal contenuto nei vaccini. Il thimerosal è comunque stato eliminato dalle preparazioni vaccinali disponibili per l’età pediatrica nei paesi industrializzati.
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