I vaccini non sono associati alla sclerosi multipla

Ipotesi

La preoccupazione per la vaccinazione contro l'epatite B si diffuse in Francia a metà degli anni ’90 quando, dopo l’avvio della vaccinazione di massa, ci furono segnalazioni di insorgenza di casi di sclerosi multipla (SM) alcune settimane dopo la vaccinazione. Il 1 ottobre 1998, il governo francese sospese temporaneamente la vaccinazione per epatite B degli adolescenti nelle scuole per valutare se esistesse una possibile correlazione tra l'epatite B e malattie demielinizzanti. La decisione francese fu fraintesa e male interpretata, generando una paura generalizzata che si diffuse ad altri Paesi.

Elementi scientifici che smentiscono l’ipotesi

Dal 1982, più di 500 milioni di persone in tutto il mondo sono state vaccinate contro l’epatite B. Il vaccino contro l’epatite B è il primo e unico vaccino che previene l’epatocarcinoma attraverso la prevenzione dell’infezione da virus B.

Dopo la vicenda francese, sono stati eseguiti molti studi per valutare la fondatezza della succitata ipotesi ma essi hanno dimostrato in maniera consistente la mancanza di associazione tra il vaccino dell’epatite B e SM 1-21.

Tra questi:

  • Un’analisi USA non ha trovato una associazione tra le richieste per vaccinazione anti epatite B e le richieste di trattamento per malattie demielinizzanti 4
  • Uno studio in  Canada ha esaminato 578.308 adolescenti con SM prima e dopo l’introduzione della vaccinazione contro l’epatite B. Lo studio non ha dimostrato nessuna evidenza di un collegamento tra epatite B e sclerosi multipla o malattie demielinizzanti 9
  • Uno studio del 2001 ha confrontato 192 donne con SM e 645 pazienti di controllo. Lo studio non ha dimostrato alcun rischio aumentato di SM per i pazienti che avevano ricevuto il vaccino contro l’epatite B11
  • Un altro studio del 2001 ha analizzato i vaccini contro epatite B, tetano e influenza in pazienti con MS. Lo studio ha dimostrato una mancanza di associazione tra il vaccino per epatite B e la comparsa di ricadute di MS12
  • Uno studio USA con più di 1300 partecipanti non ha mostrato alcuna associazione tra vaccinazione per l’epatite B e SM o altre malattie demielinizzanti 13
  • Uno studio pubblicato su Archives of Neurology ha dimostrato che la vaccinazione contro l’epatite B, influenza, tetano, morbillo o rosolia non aumentano il rischio di sviluppare SM o neurite ottica (spesso il primo sintomo di sclerosi multipla) 17
  • Uno studio condotto in Francia dal 1994 al 2003 non ha trovato una associazione tra vaccino per epatite B e sviluppo di SM a insorgenza in età infantile
    I 143 casi includevano bambini con comparsa di SM prima dei 16 anni e 1122 soggetti di controllo selezionati tra la popolazione generale francese 19

Nonostante molti studi nell’ultimo decennio non abbiano trovato alcuna associazione tra vaccino per l’epatite B e sclerosi multipla, due recenti studi suggeriscono diversamente. Si tratta:

  • studio del 2004 di Hernan e colleghi 22
  • studio del 2008 di Mikaeloff e colleghi 23

In entrambi i casi l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa tramite il comitato sulla sicurezza dei vaccini (Global Advisory Committee on Vaccine Safety).

Studio di Hernan et al. (2004).
Risposta della Organizzazione Mondiale della Sanità

Questo studio analizza in modo retrospettivo le cartelle cliniche di pazienti adulti inglesi vaccinati contro l’epatite B dai loro Medici di Medicina Generale (MMG). Gli autori basano i loro risultati su un ristretto numero di pazienti con SM (11) che erano stati precedentemente vaccinati contro l’epatite B, e suggeriscono che ci potrebbe essere un rischio aumentato di sviluppare SM nel secondo o terzo anno dopo aver ricevuto il vaccino.

Tuttavia ci sono molti aspetti da considerare per mettere lo studio nel giusto contesto:

  1. Le conclusioni a cui giungono gli autori si basavano sui dati di 11 pazienti, un campione troppo piccolo per giungere ad una conclusione definitiva, sia in un senso che nell’altro.
  2. Lo studio si basava sulla registrazione accurata di tutti i dati riguardanti lo stato vaccinale e i sintomi di malattia da parte dei MMG. Però, dati i pochi pazienti coinvolti, anche un minimo errore nella classificazione dello stato vaccinale potrebbe alterare i risultati e invalidare le conclusioni.
  3. In Gran Bretagna, al tempo dello studio, il vaccino per epatite B era indirizzato a pazienti adulti ad alto rischio di contrarre l’infezione (operatori sanitari, viaggiatori verso aree endemiche, pazienti in dialisi, prostitute, pazienti tossicodipendenti). Pertanto i pazienti in studio non possono essere considerati un campione rappresentativo della popolazione generale e questo potrebbe avere alterato i risultati dello studio. Inoltre, la vaccinazione degli operatori sanitari in Gran Bretagna avviene al di fuori degli ambulatori dei MMG rendendo incomplete le informazioni presenti nelle cartelle dei medici utilizzate nello studio.
  4. Nonostante ci fossero 713 casi di SM nel database, sono stati selezionati 163 pazienti e, alla fine, solo 11 sono stati usati per l’indagine finale; questo può avere inserito un errore (bias di selezione) nei risultati. Questo processo di selezione, per quanto attento sia, è pieno di problemi metodologici e con il rischio di distorsione involontaria.
  5. Le informazioni sul numero di dosi di vaccino date e il tempo in cui sono state somministrate sono mancanti e questo significa che interpretazioni riguardanti l’effetto del tempo e delle dosi di vaccino non possono essere accuratamente fatte.
  6. Una associazione tra somministrazione del vaccino epatite B più di un anno prima della comparsa di SM sembra improbabile dato che i virus che potrebbero indurre la comparsa di MS sono ritenuti avere un effetto nell’arco di settimane.

Un editoriale che accompagnava lo studio di Hernan affermava che i “dati presentati non forniscono prova sufficiente da determinare un cambiamento della strategia vaccinale. Il beneficio indiscusso che il vaccino HBV fornisce contro l’infezione deve essere pesato contro ogni rischio raro che rimane, ad oggi, contestato”. L’OMS dichiara che “i risultati non forniscono prova sufficiente a supporto di una ipotesi che il vaccino epatite B sia associato con un rischio incrementato di SM”. A causa dei problemi metodologici dello studio di Hernan e il fatto che sia in contrasto con molti altri studi, gli esperti ritengono che i risultati dello studio non forniscono una prova sufficiente di una associazione tra vaccino e SM.

Studio di Mikaeloff et al. (2008).
Risposta della Organizzazione Mondiale della Sanità

Si tratta di uno studio caso-controllo condotto in Francia su bambini di età inferiore a 16 anni. Questo studio segue quello del KIDSEP che aveva coinvolto bambini con un primo episodio di demielinizzazione del sistema nervoso centrale tra il 1994 e il 2003. Lo studio KIDSEP aveva valutato l’esposizione alla vaccinazione per epatite B nei bambini con SM e nel gruppo di controllo e aveva concluso che non era stata trovata alcuna associazione tra vaccino e SM. Il nuovo studio ha allargato il gruppo per includere i bambini che hanno avuto un primo episodio di demielinizzazione acuta infiammatoria del SNC, ma che non hanno poi sviluppato la SM. Gli autori hanno trovato che una storia di vaccinazione per epatite B era meno comune tra i bambini con SM a tutti gli intervalli di tempo esaminati prima della comparsa della malattia nei casi e indipendentemente dalla marca di vaccino HB. Gli autori hanno poi condotto una vasta serie di analisi per sottogruppi. È noto da studi epidemiologici che, se si conduce una analisi per sottogruppi, possono essere trovate delle associazioni spurie, salvo venga fatto un aggiustamento per i diversi test statistici, aggiustamento che non è stato fatto in questo studio. Nell’analisi per sottogruppi è stata trovata una frequenza più alta di insorgenza di SM per una marca di vaccino HB somministrato più di tre anni prima della comparsa dei sintomi. Nella discussione del loro articolo gli autori riconoscono che questi risultati "sono stati ottenuti da analisi per sottogruppi e sono quindi soggetti a possibili risultati falsati". L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera che i risultati di questo studio non forniscano prova convincente che il vaccino per epatite B sia associato con un rischio aumentato di SM o di un episodio acuto di demielinizzazione del SNC.

Il vaccino per epatite B può peggiorare i sintomi di MS?

Un peggioramento della SM può verificarsi dopo infezioni virali per un’attivazione del sistema immunitario causata dall’infezione stessa. Nonostante siano stati riportati casi isolati di pazienti con SM che hanno registrato un peggioramento dei sintomi dopo la vaccinazione, vari studi su diversi tipi di vaccini hanno smentito questa ipotesi; inoltre, uno studio condotto in Europa che coinvolgeva 643 individui con SM non ha mostrato evidenza di una associazione tra vaccinazione recente contro epatite B, tetano o influenza e ricaduta di MS12.

La National Multiple Sclerosis Society sottolinea l’importanza di eseguire tutti gli opportuni vaccini per persone con SM con, tra cui l’epatite B.

Un recente studio argentino su 7 pazienti con SM recidivante-remittente che avevano ricevuto la vaccinazione per la febbre gialla prima di un viaggio ha trovato un rischio aumentato di ricaduta di SM nelle 6 settimane dopo la vaccinazione 24. A questo proposito la National Multiple Sclerosis Society afferma “per la persone con SM che devono viaggiare in aree dove la febbre gialla è endemica, il rischio aumentato di riceduta deve essere pesato con la probabilità di esposizione a febbre gialla, una malattia potenzialmente fatale”.

Conclusioni delle revisione della letteratura da parte degli esperti

Gli studi sul vaccino contro epatite B e MS sono stati rivisti e analizzati dall’OMS dal Global Advisory Committee on Vaccine Safety. Il comitato afferma che “molti studi e revisioni della letteratura affermano che non c’è associazione tra MS e vaccino per epatite B”. Una revisione da parte dell’Institute of Medicine (Immunization Safety Review Committee) afferma che le evidenze epidemiologiche non supportano una relazione causale tra il vaccino per l’epatite B e la sclerosi multipla 25. Una revisione sistematica delle evidenze da parte della Cochrane Vaccine Field nel 2003 non ha trovato alcuna associazione tra vaccino epatite B e SM.

Conclusioni

I risultati dagli studi che hanno esaminato una possibile associazione tra il vaccine per l’epatite B e lo sviluppo di sclerosi multipla non solo sono rassicuranti, ma sostengono le raccomandazioni di vaccinare contro questo virus.

Fonti / Bibliografia
  1. Quast U, Herder C, Zwisler O. Vaccination of patients with encephalomyelitis disseminata. Vaccine 1991;9(4):228–230
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  3. Niu MT, Rhodes P, Salive M, Davis DM, Black S, Shinefield H, Chen RT, Ellenberg SS. Comparative safety of two recombinant hepatitis B vaccines in children: data from the Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) and Vaccine Safety Datalink (VSD). Journal of Clinical Epidemiology 1998; 51(6):503-510
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  23. Mikaeloff Y, Caridade G, Suissa S, Tardieu M. Hepatitis B vaccine and the risk of CNS inflammatory demyelination in childhood. Neurology 2008
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  25. Immunization Safety Review: Hepatitis B Vaccine and Demyelinating Neurological Disorders. The National Academies Press. 2002